30 Marzo: Verona Libera. Italia Laica

programma-verona30 marzo Manifestazione a Verona “Verona Libera, Italia Laica”

Dal 29 al 31 marzo si svolgerà a Verona il Congresso Mondiale delle Famiglie, che vedrà la partecipazione di Matteo Salvini, del ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, un’iniziativa internazionale, omofoba e contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne e delle scelte affettive e familiari.

L’Arci parteciperà al corteo di protesta pomeridiano, organizzato da Non una di meno, e sappiamo che molti nostri soci e circoli arriveranno da tutta Italia (sono stati organizzati molti pullman). Indicateci la vostra partecipazione (scrivendo a ufficiostampa@arci.it). Il punto di ritrovo il lato destro della Chiesa (avendo la Chiesa alle spalle), in Piazzale XXV Aprile.

 

Nuova Convenzione Arci – Venice Exhibition

mostra-da-kandinsky-a-botero-tutti-in-un-filoNuova convenzione tra Arci e Venice Exhibition: tutti i i soci Arci potranno visitare la mostra “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo” attualmente in corso a Palazzo Zaguri, Campo San Maurizio, a Venezia, beneficiando di uno sconto di € 2,00 sul prezzo del biglietto di ingresso, previa presentazione della tessera di socio Arci 2019.

Friday for future, manifestazioni verso lo sciopero climatico globale del 15 marzo

«System change, not climate change!»: con queste parole si chiudevano i lavori della società civile alla Cop22 e con le stesse parole gli studenti di tutto il pianeta stanno ora scendendo in piazza sempre più numerosi, per sfidare i decisori politici e i potenti della Terra ad agire per il futuro e dunque contro i cambiamenti climatici.

Il movimento lanciato da Greta Thunberg, sedicenne svedese che da più di un anno manifesta ogni venerdì davanti al parlamento di Stoccolma,  sta diventando globale e sempre più grande. Nel novembre del 2018 gli studenti australiani  hanno manifestato in massa e da allora quest’onda non ha fatto che ingrandirsi, con un primo climax l’8 dicembre quando Greta è intervenuta alla Cop23 dichiarando che i decisori «stavano agendo come dei bambini irresponsabili» e le strade di mezza Europa sono state invase dagli studenti e dai movimenti ambientalisti.

Il 15 marzo è convocato lo ‘sciopero climatico globale’. Ci si avvicina a colpi di Friday for future, ovvero manifestazioni e presidi in grande espansione in ogni parte del pianeta che si ripetono ogni venerdì.

Venerdì 15 febbraio, ad un mese dal D-Day, sono state numerosissime le città coinvolte e va sottolineato come questo movimento sembra non rispondere del tutto alle classiche dinamiche a cui siamo abituati  visto che i presidi e le manifestazioni spontanee spuntano ovunque, dalle grandi città ai piccoli centri, in Europa ma anche negli Stati Uniti, Nigeria, Colombia, Giappone, Australia e in molte altre Nazioni. Anche in Italia il movimento cresce diffondendosi in maniera capillare e autorganizzata, con oltre 30 città coinvolte.

Di nuovo va posto l’accento sulla freschezza di questi accadimenti (a partire  dai 2000 partecipanti a Bolzano o dall’individuazione della scintilla locale nelle consulte degli studenti o ancora su Firenze, dove gli studenti hanno deciso di riunirsi una volta la settimana per preparare gli eventi a seguire).

L’Arci non può certo rimanere indifferente a tale movimento che rispecchia i valori della giustizia climatica che promuoviamo ormai da molti anni e di orizzontalità che non può che richiamare lo spirito del nostro associazionismo che nasce proprio dalla forza dei singoli che si uniscono per raggiungere obiettivi altrimenti irraggiungibili. Per questo motivo crediamo sia importante supportare e partecipare a questa mobilitazione, mettendo a disposizione degli studenti e delle studentesse le nostre sedi, i nostri circoli, dar loro ogni possibile appoggio perché possano esprimere fino in fondo questo protagonismo e possano diventare a tutti gli effetti uno di quei movimenti capaci di far cambiare il mondo come prima di loro chi protestava contro la guerra in Vietnam o l’Apartheid.

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Legalità. LE MAFIE NELL’ECONOMIA DEL VENETO

Incontro a Mestre il 7 marzo con il Presidente di Libera Don Luigi Ciotti

Non si è ancora sopito lo scalpore che ha generato l’ondata di arresti tra imprenditori e amministratori veneti di cui la magistratura ha scoperto collusioni con la malavita organizzata di carattere mafioso e camorristico.

Un fenomeno, quello delle infiltrazioni mafiose nell’economia della nostra regione, da tempo sotto la lente di ingrandimento delle forze dell0ordine, ma anche delle associazioni datoriali, dei sindacati dei lavoratori e dell’Università di Padova che ha prodotto uno studio dettagliato sulle sue sfaccettature.

Il 7 marzo a Mestre (Centro culturale Candiani 15.30-18.00), si parlerà proprio delle mafie nell’economia del veneto e dell’impegno del lavoro per la cultura della legalità, con l’intervento di eccezione del Presidente di Libera, Don Luigi Ciotti.

L’iniziativa è del Consiglio regionale Unipol, con la partecipazione di Arci, CNA, Confesercenti, CIA, Legacoop, Libera, Cgil, Cisl e Uil. Interviene Massimo De Grandi Presidente di Arci Veneto

“Fine settimana di grande partecipazione. Non disperdiamola”

le dichiarazioni della nostra presidente Francesca Chiavacci

“Nel fine settimana appena trascorso abbiamo con grandissimo piacere assistito a un grande risveglio di partecipazione: prima la manifestazione a Milano e domenica le primarie del Partito democratico hanno dimostrato che esiste un popolo che vuole impegnarsi e chiede una politica del confronto e aperta al dialogo”. Lo dichiara Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci, commentando la manifestazione People a Milano e le primarie del PD che hanno dato a Nicola Zingaretti la segreteria nazionale del Pd con oltre 1,8 milioni di votanti.

“L’Arci – continua – è una associazione popolare e presente in tutto il territorio nazionale; quanto accaduto lo scorso fine settimana – sottolinea –  non può che renderci ottimisti rispetto all’affermazione dei nostri valori di sinistra e di partecipazione popolare, che rifiuta la visione di una società dell’odio e intende riportare i diritti umani e i temi sociali all’attenzione del dibattito pubblico. Ci auguriamo – conclude – che nessuno pensi di disperdere questa generosa disponibilità popolare e si lavori tutti insieme per un ampio dibattito che restituisca forza e prospettiva all’area progressista del nostro paese”.